Famiglia e lavoro nel programma politico del centrodestra
La centralità della famiglia e del suo ruolo di educatrice, quale “primo e fondamentale nucleo della società” sono tra i punti fondamentali del programma politico del centro destra, in vista delle prossime elezioni. In Italia, creare una propria famiglia, che possa educare ed introdurre i propri figli nella società, sta diventando una vera utopia, a causa di problemi legati a casa, lavoro, tassazione elevata.
Il quoziente familiare consentirebbe di rimodulare con più precisione l’imposizione fiscale delle singole famiglie, in quanto correlato alla numerosità ed alle risorse della famiglia: in tal modo si abbatterebbe il carico fiscale che impedisce il proliferare di famiglie numerose.
Altro punto chiave, il problema della natalità: il calo delle nascite nel nostro Paese è un fenomeno allarmante, da esaminare con estrema urgenza. Per risolvere tale questione, il centro destra propone un vero e proprio piano straordinario, con la concessione di asili nido gratuiti e assegni familiari più che proporzionali al numero dei figli.
Oggi trovare un lavoro stabile – indispensabile per avere una serenità economica familiare – è diventato molto difficile, e le possibilità lavorative, specie al centro sud, sono estremamente ridotte. Il centro destra, con la proposta sull’introduzione della flat tax e di nuovi incentivi, mira a creare nuovi solidi posti di lavoro, gettando le basi per la costituzione di nuovi nuclei familiari.
Il lavoro femminile va indubbiamente difeso: spesso le giovani mamme sono costrette ad abbandonare il loro impiego in quanto impossibilitate ad accudire i figli. Il programma prevede la tutela del lavoro delle giovani madri, la difesa delle pari opportunità e un riconoscimento pensionistico anche alle genitrici, che svolgono, da secoli, uno dei lavori più complessi ed impegnativi: quello di educare i nostri ragazzi, e prepararli per l’inserimento nella società.
Altro caposaldo del programma, è proprio legato ai giovanissimi, ed alla loro evidente difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro. Il precariato non aiuta sicuramente a vivere bene, e a creare nuovi nuclei familiari. L’obiettivo deve essere dunque quello della piena occupazione per i giovani, attraverso stage e appositi percorsi formativi.