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Politica energetica Italia

La politica energetica in Italia deve essere una priorità

L’incidente all’impianto di gas, in Austria, ci ha posto evidente la necessità di una politica energetica in Italia più efficace. Ci offre la possibilità di alcune importanti riflessioni in materia di politica estera e, soprattutto, in tema di energia. Il problema è stato evidente, in quanto ha bloccato la distribuzione di metano in Italia, che è ripreso soltanto dopo diverse ore. L’impianto di distribuzione del combustibile a Baumgarten an der March, dove è avvenuto l’incidente, è un vero e proprio “snodo europeo” di gas e gestisce, tra l’altro, il flusso di metano con il gasdotto Tag (Tag Austria Gas Pipeline) nel nostro Paese. È bastato uno sciagurato episodio per far dichiarare lo stato di emergenza al ministro dello Sviluppo Carlo Calenda, che ha ribadito l’importanza del Tap (gasdotto trans-adriatico, tutt’oggi in costruzione, che porterà gas dalla Turchia in Puglia attraversando Grecia ed Albania), quale alternativa all’approvvigionamento di gas. Nonostante le riserve possano contenere 12 miliardi di metri cubi di gas, è stato registrato, nella giornata di ieri, ad un forte aumento dei prezzi all’ingrosso del prodotto energetico. L’Italia è un grandissimo importatore di energia, e la politica energetica dovrebbe necessariamente essere una vera priorità ed accompagnare ogni aspetto della nostra politica estera. Se non siamo in grado di essere autosufficienti nella produzione, dobbiamo quantomeno valutare ogni possibile soluzione per evitare problematiche legate alla mancanza di approvvigionamento, anche momentanea. In Italia oltretutto siamo sempre pronti a generare polemiche su qualsiasi prospettiva di crescita, come ad esempio Il TAP, gasdotto in costruzione proveniente dal Mar Caspio, che pur in fase di lavori avanzati continua ad essere oggetto di critiche, o come anche per il progetto South Stream, che avrebbe dovuto portare alla realizzazione di un nuovo impianto per connettere Russia ed UE eliminando l’attraversamento dei Paesi extracomunitari, abbandonato a causa delle sanzioni europee contro Mosca. Con il South Stream o con il TAP che è in fase di avanzamento, in maniera pratica si può evitare ogni problema legato alla fragilità dei sistemi di fornitura di prodotto energetico.