Articoli

Elezioni in Germania: un no all’immigrazione incontrollata

I risultati delle elezioni in Germania hanno fornito alcuni indicazioni davvero significative sul pensiero comune del popolo tedesco. Il partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD) ha ottenuto il 12,6% dei voti e si è posizionato come terza forza politica del Paese, dopo il CDU di Angela Merkel e i socialdemocratici della SPD. Il partito si è classificato secondo in tutti i Lander della Germania dell’Est, e addirittura il primo nella regione della Sassonia, con il 27 per cento dei voti. Il risultato è sicuramente l’espressione del malcontento dei tedeschi di fronte all’operato del Governo Merkel e delle decisioni adottate in questi ultimi anni, tra le quali, in primis quelle delle politiche migratorie. Il candidato AfD, Alexander Gauland, ha dichiarato fermamente di voler «combattere la Merkel e chiunque sarà alla guida del Governo» precisando che «da oggi c’è un partito di opposizione nuove nel Bunderstag». La leader Alice Weidel ha già fatto sapere che intende istituire una commissione di inchiesta sui migranti, uno dei problemi che la Germania dovrà affrontare nell’immediato futuro. Per la Merkel una vera e propria batosta, che perde 8 punti. Non si è mai mostrata aperta verso il nuovo partito Alternativa per la Germania (AfD), classificando apertamente l’estrema destra come ostile, nazionalista, razzista ed incapace di partecipare attivamente alla vita politica del Paese. L’accusa di xenofobia è sembrata, anche agli occhi degli elettori, più che altro una manovra politica per mettere AfD in cattiva luce prima del voto. Il partito è invece riuscito nel suo intento, ottenendo consensi con idee chiare e precise. Alternativa per la Germania ha mostrato avuto successo nel riporre la dovuta attenzione alle radici della Chiesa luterana in Germania, convincendo anche gli over 40 e proponendo un programma politico forte e di tutto rispetto. Nel programma di AfD sono stati inclusi pochi punti, presentati in maniera chiara e concisa. Grande attenzione alla figura del politico, con una nuova regolamentazione per il finanziamento pubblico dei partiti e l’introduzione di limitazioni temporali e pensionistiche per chi governa. AfD mira a portare la democrazia diretta in Germania, per riconquistare la sovranità persa con le manovre della politica della Merkel. Preme per l’elezione diretta del Presidente della Repubblica e l’introduzione di referendum propositivi come già avviene in Svizzera. In tema di “euro e politica finanziaria”, il partito vuole abbandonare la moneta unica ed uscire dall’UE, per evitare di continuare a pagare i debiti degli altri Paesi. Viene sostenuto l’utilizzo dei contanti senza limiti e il ritiro dell’oro tedesco dalle altre nazioni. Meno burocrazia, meno tasse, ma pene più severe per gli evasori fiscali. In tema di sicurezza e politica estera e migrazione, si vuole riportare il Paese al centro delle decisioni più importanti. Nessun bisogno di organizzare un’armata europea, nessuna sanzione per la Russia, la Turchia fuori dall’Europa. Politica estremamente restrittiva in materia di immigrazione: i migranti sono visti come una minaccia, bisogna difendere i confini nazionali, con restrizioni al diritto di asilo e un no a ricongiungimenti familiari e la doppia cittadinanza. Per la sicurezza, il programma prevede il rafforzamento dei presidi di Polizia, e maggiori facilitazioni alla detenzione di armi, da parte dei privati, per la sicurezza nazionale. Un programma snello, preciso, che possa portare novità e spazzare le logiche della vecchia politica, lontana dalle promesse e dalle esigenze degli elettori. Domandiamoci perché per l’Europa la destra tedesca è vista come pericolosa ed ostile, forse riesce a rispondere in maniera efficace a ciò che i popoli oggi chiedono a dei Governi ormai incapaci di gestire le problematiche di un’Europa che rischia di scomparire a livello politico ed identitario.