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I media tedeschi hanno falsificato la realtà sull’emergenza migranti

L’accusa è gravissima, e proviene da fonti decisamente autorevoli. I principali giornali tedeschi, nel periodo 2015-2016, hanno deliberatamente falsificato la realtà sul fenomeno dell’emergenza migranti, supportando appieno il punto di vista della Merkel e della cultura dell’accoglienza indiscriminata. La notizia nasce da uno studio condotto dalla Fondazione Otto Brenner, in connubio con l’Università di Lipsia e la Hamburg Media School, coordinati dal professor Michael Haller. Ne “La crisi dei rifugiati sui media”, il team di esperti ha analizzato oltre 30mila articoli delle principali testate giornalistiche nazionali (non televisive). Nel periodo 2015-2016, proprio quando la Merkel legittimava la massima apertura verso l’immigrazione, nessun media ha mai mostrato, neanche in modo marginale, i timori, le preoccupazioni e le resistenze della popolazione tedesca. Chi si mostrava in disaccordo, veniva automaticamente etichettato come xenofobo, razzista, intollerante o snob. Un fatto davvero grave, che dimostra ancora una volta come la stampa sia, da sempre, manipolata ad arte con precise finalita. Basti pensare come, nel periodo in esame, l’analisi ha rilevato come pubblicazioni relative ad interviste o report sul pensiero della popolazione siano state inferiori al 10%, e che, tra i personaggi autorevoli intervistati, il 66% sia stato favorevole all’immigrazione. Mentre la popolazione, giustamente, viveva le proprie perplessità sull’argomento, la stampa trasformava la parola “Accoglienza” in un vero e proprio obbligo morale. Come già visto in italia, gli esperti hanno proferito come “i tedeschi abbiano bisogno di centinaia di migliaia di lavoratori per contrastare l’invecchiamento della popolazione”. Nella gente è cresciuto lo scetticismo e i dubbi,  ma sono stati abilmente nascosti ad arte. L’informazione è stata manipolata ad arte, favorendo in qualche modo l’immgrazione indotta e privilegiando il “sentimento buonista” senza anteporre possibili critiche, o dando voce a chi avrebbe potuto criticare il sistema. Com’è, invece, la situazione in Italia? Probabilmente, un’inchiesta del genere offrirebbe risultati analoghi. Tuttavia, la storia dirà se questo epocale fenomeno migratorio del terzo millennio fa parte della Cultura dell’accoglienza, o è inquadrabile in una nuova, tristissima “tratta degli schiavi”.