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Renzi critiche da Marchionne

Renzi alle corde dopo le critiche di Marchionne

Anche le personalità più influenti dell’industria italiana si allontanano da Renzi, come nel caso del top manager Sergio Marchionne, storicamente molto vicino all’ex-premierI tempi in cui la Ferrari di Marchionne flirtava con il PD di Renzi appaiono lontanissimi: soltanto il 4 gennaio 2016, Marchionne, in occasione della quotazione della casa di Maranello a Milano, ringraziava pubblicamente il politico toscano per il proprio lavoro (poi ovviamente si sono visti i disastrosi risultati) e lo difendeva dalle critiche. Nella presentazione dell’entrata dell’Alfa Romeo in Formula 1 della scorsa settimana, il Marchionne ha invece mostrato evidenti segnali di rottura con il segretario del PD.  «Renzi ha perso qualcosa da quando non è più premier, ma questo è normale»; ha poi ribadito: «se si sia comportato bene o meno non saprei nemmeno dirlo: so che la sinistra sta cercando di definirsi come identità, è piuttosto penoso. Spero che si ritrovino». La mancanza di professionalità e di etica di questa sinistra, proprio alla vigilia delle elezioni, ha destato evidenti perplessità anche all’interno di Fca (Fiat Chrysler Automobiles), che è “decisamente filogovernativa”, come dichiarato dallo stesso dirigente; Renzi mostra oggi di non avere non soltanto più i numeri, ma neanche un’idea di come riconquistare la fiducia di tanti che, in passato, lo hanno ascoltato, e che oggi invece lo criticano apertamente. Soltanto pochi giorni fa, un’altra figura di riferimento Fiat, Lapo Elkann, ne aveva preso le distanze. «Si piace troppo, e questo è pericoloso per lui e per noi. È più provinciale di quanto sembra. Renzi non è un Macron, molto più preparato di lui: è un Micron. Meno personalismo e meno egocentrismo; meno voler parlare di tutto e di niente.» aveva dichiarato Lapo a 8 e mezzo, la trasmissione di La7 condotta da Lilli Gruber. Sembrano solo dei titoli di coda di un rapporto ormai logoro, fatto forse di accordi mai definiti o piani mai portati a termine. Marchionne, ieri, intervistato al Museo Alfa Romeo di Arese, ha voluto comunque precisare che vorrebbe « qualcuno che gestisca il Paese e una tranquillità economica nel contesto in cui operiamo; sono cose essenziali»; e che «non so nemmeno se l’ex presidente del Consiglio si ricandidi. Mi sembra invece che Silvio Berlusconi si ripresenti…»