Il treno di Renzi

Il treno di Renzi: il carrozzone di una sinistra sull’orlo del baratro

Come nasce il Treno di Renzi...Siamo in campagna elettorale e, come da tradizione, il PD realizza l’ennesimo “carrozzone” alla ricerca di consensi, e di popolarità, in tutta Italia, si viaggia con le ferrovie

Il treno del PD “Destinazione Italia

Partito dalla stazione Tiburtina di Roma, è un Freccia Bianca, composto da cinque vagoni, che girerà l’Italia per discutere con gli elettori. A bordo, l’ex premier Renzi è accompagnato da Graziano Delrio, Matteo Richetti, Ettore Rosato e Nicola Zingaretti.

Il Treno di Renzi

Si tratta di un’idea davvero grottesca, quella di intraprendere un viaggio elettorale in treno, specialmente dopo che, nel 2001, la medesima idea portò davvero male a Rutelli, segnandone la disfatta. La gente si dimostra davvero stanca, e il “carrozzone” viene schernito ed insultato, assieme ai rappresentanti politici che intende promuovere. A Termoli, ed esempio, non c’era una gran folla ad attendere l’arrivo del treno; per evitare contestazioni, il treno è arrivato solo in tarda ora, e l’ex premier è addirittura arrivato in auto! Evitiamo di farvi vedere i fischi presi a Brindisi il 20 Ottobre, con una folla, che sembra lo insegua per insultarlo ad ogni sua tappa! Riproporre Renzi premier, dopo la recente sconfitta politica, si sta rivelando un pericoloso autogol: il PD appare invece miope e pronto ad incappare negli stessi errori del recente passato. Tra gli elettori, nessuno sembra più disposto a credere alle recenti promesse dell’ex sindaco di Firenze, dopo le dimissioni di dicembre 2016. È un’idea assolutamente malsana, quella ripresentare prima delle urne il vecchio premier sconfitto di recente, dopo che gli Italiani ne hanno sancito la mancanza di fiducia. E questo “carrozzone”, ennesima trovata del PD, sembra quasi un tentativo estremo di disgregare definitivamente la sinistra italiana, priva di un programma politico comune e di leader con idee politiche chiare. La Sinistra in genere ed ora il PD si è più volte dimostrato incapace nell’identificare e risolvere i grandi problemi del nostro popolo. Il Pd ha un buco da 9,5 milioni di euro e 184 dipendenti in cassa integrazione: è il buco creato dalla “campagna del Sì” dello scorso dicembre. Il treno è costato ben 400mila euro. Chi non è in grado di gestire le proprie risorse, come può governare quelle del Paese?

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