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Riforma della giustizia? Subito

La riforma della giustizia è un argomento che va affrontato, da subito, nella maniera corretta. I più recenti fatti di cronaca mostrano come la sicurezza dei cittadini sia oggi, troppo spesso, messa a repentaglio. E l’inefficienza del sistema giudiziario, purtroppo, crea una situazione di estrema difficoltà. Il Terrorismo torna a diventare un argomento di pungente attualità. L’ISIS torna a far parlare di sé e i continui appelli per la sicurezza nazionale ed internazionale non sembra bastare a scongiurare gli ennesimi atti di violenza che continuano ad occupare le primissime pagine di tutti i giornali. L’organizzazione terroristica fondata da Osama Bin Laden continua ad incidere, e la cellula di Al Qaeda resta probabilmente quella più pericolosa anche in Italia, dove l’azione processuale non sempre riesce a portare a termine e attività degli inquirenti. Ha creato non poco scompiglio la vicenda degli undici pachistani arrestati dalle forze dell’ordine in un blitz del 24 aprile 2015, a Olbia, Roma, Bergamo, Civitanova Marche, Sora e Foggia. Sono tutti militanti attività di Al Qaeda, che lavoravano per realizzare nuovi attentati in Italia ed in Pakistan. Per cinque degli arrestati viene chiesto l’ergastolo, ma – assurdo a dirsi – a dicembre vengono tutti rilasciati per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Nella base in Sardegna, durante gli arresti di quattro anni fa, sono state trovate tracce investigative del coinvolgimento dei terroristi nella strage del 2009 in Pakistan, nei pressi del mercato storico di Peshawar, dove hanno perso la vita ben 139 persone. Tutto è stato pianificato nel nostro Paese, dove oggi i terroristi hanno fissato le basi logistiche, trafficano armi, finanziano azioni criminali in tutto il mondo. Le indagini e le intercettazioni telefoniche rivelano che i criminali avevano in mente diversi progetti da portare a termine, tra cui un attentato in Vaticano. Nonostante questi elementi, non si è riusciti a trattenere i terroristi in carcere, ed ora – vergognoso a dirsi – si trovano in stato di libertà. La giustizia italiana va seriamente riformata, in ogni suo punto: Fratelli d’Italia ha più volte lanciato l’allarme, muovendosi su più fronti. Le normative imprecise ed incerte rischiano di creare danni ingenti in tantissimi settori che non riguardano solo la sicurezza, ma anche l’economia nazionale. E’ il caso della “legge spazzacorrotti”, che prevede l’equiparazione “ ai partiti e ai movimenti politici di tutti quegli enti che abbiano nei propri organi direttivi (presidenti, consigli di amministrazione, consigli direttivi) persone che, nei 10 anni precedenti, abbiano avuto un qualsiasi coinvolgimento con la politica o con la pubblica amministrazione, non soltanto a livello parlamentare ma anche nei consigli comunali (sindaci, assessori o, addirittura, semplici consiglieri) o perfino come nominati in qualità di rappresentante del Comune o della Regione.” Con questa norma, tantissime associazioni rischiano di essere considerate come partiti politici e costrette a dover assolvere onerosi obblighi contabili e burocratici, rischiando così di scomparire. Il Presidente dei Senatori di Fratelli d’Italia Luca Ciriani ha rappresentato come: “Il mondo associativo e del volontariato, rappresenta un patrimonio della nostra Nazione, che non può essere messo in pericolo dal cieco furore di chi legifera alla cieca con presunzione e ignoranza e che ritiene che chi abbia prestato servizio nelle Istituzioni sia automaticamente un potenziale corruttore”. È ora che nasca una nuova politica, più vicino alle idee degli italiani, che ci porti nei tavoli di Bruxelles per riscrivere il nostro futuro politico ed economico, ma anche e soprattutto legato alla sicurezza internazionale. E tutto ciò può avvenire solo con una attenta e dettagliata riforma della giustizia. Nonostante le iniziative della Lega, questo Governo non ha saputo, ad oggi, apportare modifiche concrete alla situazione.

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