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Soggetti pericolosi tra gli immigrati, è rischio sicurezza

Soggetti pericolosi tra gli immigrati, è rischio sicurezza!

L’immigrazione nasconde sempre e comunque il pericolo di infiltrazioni e terrorismo, sempre più alto il sospetto di soggetti pericolosi tra gli immigrati: sembrano accorgersene un po tutti, ovviamente anche gli addetti ai lavori ed i rappresentanti istituzionali delle città del Sud ove l’afflusso di migranti è insostenibile, ma le forze di Governo fanno “orecchie da mercante” evitando di sottolineare un problema che nasconde una vera e propria emergenza sicurezza. Nonostante molti dei recenti episodi terroristici sono avvenuti ad opera estremisti islamici nati e cresciuti in Europa, c’è sempre il terrore che il pericolo possa venire dal mare, tra coloro che arrivano dall’Africa come rifugiati. È davvero significativa una recente intervista rilasciata dal sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna, che spiega come la cittadina siciliana non disdegni in alcun modo accoglienza e solidarietà; tuttavia, il Sindaco evidenzia come spesso, tra coloro che sbarcano, si nascondano persone sospette, puntualmente segnalate alle autorità. La presenza di soggetti pericolosi tra gli immigrati, Pozzallo, insieme a Lampedusa e Augusta, rappresenta un luogo di facile approdo per gli immigrati provenienti dalle coste africane. Ammatuna è un politico di grande esperienza ed ha preferito contattare direttamente il ministro degli interni Marco Minniti, rappresentandogli apertamente il problema. “Ho raccontato ciò che sapevo, ciò che i volontari a loro volta mi raccontavano” ha precisato il sindaco. “Non era sfuggita qualche presenza diversa: qualche giovanottone un po’ arrogante, dai modi spicci e violenti. Volti ad atteggiamenti che sono ben diversi da quelli di coloro che arrivano sulla banchina del porto con il loro carico di sofferenze e di paure”. Il Ministro non ha perso tempo: due giorni dopo ho ricevuto un contatto, tramite il prefetto Morcone. Il ministro Minniti voleva incontrarmi ed io sono andato a Roma per parlare con lui. Oggi so che i controlli sono aumentati, e che gli immigrati, dopo aver avuto il foglio di via, vengono accompagnati e scortati per andarsene, non vengono lasciati liberi di circolare per la città, magari ingenerando qualche inevitabile timore tra la gente e i controlli sono molto più accurati”. Lo stesso Minniti, intervistato dal giornale tedesco “Die Welt”, non ha nascosto la presenza di soggetti pericolosi tra i migranti, evidenziando l’importanza della sinergia tra le istituzioni, alla quale non sempre però viene relegata la giusta importanza. L’emergenza è sempre dietro l’angolo.

Fermata la nave dell’Ong tedesca per presunti contatti con scafisti e associazioni di trafficanti

La Guardia Costiera ferma la nave tedesca Iuventa, della Ong tedesca Jugend Rettet, condotta poi nel porto di Lampedusa per specifici accertamenti da parte della squadra mobile di Trapani. La Procura di Trapani ha chiesto al gip il sequestro dell’imbarcazione. Questi i primi risultati dell’inchiesta condotta dai magistrati del capoluogo siciliano, con i pm Ambrogio Cartosio ed Andrea Tarondo, relativa ai rapporti tra l’equipaggio delle Ong e alcuni presunti scafisti. L’indagine è stata aperta nel 2016 al termine di uno sbarco, quando migranti ed alcuni scafisti hanno rivelato i contatti diretti con l’equipaggio della Ong tedesca e le associazioni di trafficanti. Le supposizioni degli investigatori hanno trovato conferme nei tabulati telefonici e nelle intercettazioni relative ai cellulari degli scafisti. Tra l’altro, la nave di Jugend Rettet non aveva firmato e sottoscritto il protocollo di comportamento chiesto dal Viminale e sintetizzato in 13 punti, che prevedeva, tra l’altro, di non entrare nelle acque libiche, di trasmettere in ogni caso il segnale di identificazione, di cooperare ed essere leale con le autorità presenti sul territorio ove operano. I rappresentanti delle le Ong contrarie al protocollo hanno espressamente dichiarato di non averlo sottoscritto per motivazioni ben precise: “non segue i principi umanitari della nostra organizzazione. Per noi il punto più controverso è il dover aiutare la polizia italiana nelle indagini e la presenza di ufficiali armati a bordo”. La situazione di estrema emergenza che sta coinvolgendo il nostro Paese necessita di misure di sicurezza straordinarie e controlli mirati a tutti coloro che possano in qualche modo favorire le migrazioni.  Oggi è sempre più importante distinguere tra profughi e semplici immigrati. Il problema persiste e diventa ogni giorno più evidente: mentre l’UE si è dimostrata sensibile al problema della ripartizione dei profughi, i migranti (95% degli sbarchi) non viene ripartito, e permane a lungo sul nostro territorio. L’indagine della Procura di Trapani evidenzia la necessità di una politica estera mirata a respingere le ondate migratorie e la piena regolamentazione delle Ong, che non dovrebbero mai agire in acque internazionali senza la specifica autorizzazione delle autorità governative.