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Strage a Las Vegas: 59 morti e più di 500 feriti
/in News in home /da Redazione BertotÈ successo ancora, l’ennesima strage di innocenti, e invece di definire le cose per ciò che sono, vale a dire un vile attentato terroristico, le istituzioni ed i media con molta cautela, maneggiano la matrice di questo grave episodio che ha colpito per ultimo gli USA.
L’attentatore, più semplice definire terrorista, fino a prova contraria chi compie un atto simile contro civili inermi può e deve essere definito solo così, è un uomo di 64 anni si chiama Stephen Paddock, dopo la strage si è ucciso, aveva con se 23 armi da fuoco. Come accade spesso in questi casi, e come spesso capita anche in Europa, subito si accenna a “presunti” disturbi psichiatrici del criminale, e si cerca sempre di non mettere in evidenza una matrice caratterizzante tutti questi criminali, ma ci arriveremo dopo.
Paddock era definito un allegro pensionato amante dei Casinò e del volo turistico, nessuno vuole però mettere in evidenza il fatto che come dichiarato in un comunicato dell’ISIS, questo uomo poco tempo prima si era convertito all’Islam, sarà un caso, forse ma se è vero che non tutti gli islamici radicali sono terroristi, ultimamente possiamo dire che questo ragionamento non vale al contrario, tutti gli attentati terroristici hanno purtroppo sempre una matrice radicale islamica. Senza andare molto indietro, qualche giorno fa è accaduto a Marsiglia, e poi in Canada e ancora indietro a Barcellona, Parigi, Londra, Bruxelles o da decenni in Israele, dove la problematica con il radicalismo islamico viene continuamente tenuto sotto osservazione.
Oggi si ha la certezza della rivendicazione da parte dell’ISIS, che ha dichiarato esplicitamente che l’attentatore dell’attacco di Las Vegas è un suo soldato, Paddock come detto si era convertito all’Islam prendendo il nome di Samir Al-Hajib.
La polizia federale USA ha da subito definito Paddock uno squilibrato un “lupo solitario” volendo a tutti i costi escludere la pista radicale islamica. Ma questa sappiamo in molti è una strategia che ormai l’ISIS porta avanti da tempo, pensate agli attentati di Nizza, Berlino, faremmo un torto a dimenticarne qualcuno, ma sono troppi, e stiamo perdendo il conto, tutti lupi solitari nel portare avanti gli attentati ma rimangono lo strumento vincente rispetto ad un Occidente incapace di gestire questo grave fenomeno. Ciò che è necessario è essere coscienti che tutti noi, siamo in guerra per difendere i nostri valori, le nostre tradizioni, per combattere ancora una volta per i principi democratici per cui i padri fondatori dei nostri paesi hanno lottato e vinto.