Europa Bruxelles

Una nuova grande Europa, per ripartire dall’economia

L’idea della flat tax è da tempo uno dei cavalli di battaglia del centrodestra, e non mi stupisce che Salvini ne abbia proposto l’estensione al ceto medio ed alle famiglie più bisognose. L’ipotesi è quella di poter garantire il beneficio fino ad una soglia massima di 50mila euro; tuttavia, il vice premier leghista ha subito precisato come “Bacchette magiche in dieci mesi non ce ne hanno regalate, però far pagare meno tasse a tanti è un nostro obiettivo“. Salvini, all’inaugurazione del salone del mobile di Rho, ha precisato inoltre che “già quest’anno pagheranno meno tasse la partite iva, gli artigiani, i piccoli imprenditori, i commercianti, il libero professionisti”. È però davvero difficile che questo Governo possa portare a termine un efficace progetto di riduzione della pressione fiscale. Lo stesso Di Maio si è mostrato subito scettico ed i prossimi incontri non lasciano presagire nulla di buono. Un governo che fino ad oggi non ha saputo gettare i presupposti per la crescita economica del Paese difficilmente sarà in grado di ridurre la pressione e semplificazione fiscale in maniera equa.  A prescindere dalle regole di bilancio, è necessario inoltre ridurre in maniera graduale il rapporto tra il debito ed il Pil, per poter rafforzare la fiducia degli investitori in titoli di Stato e abbattere gli oneri per interessi. Salvini rischia però di trovarsi nuovamente “ancorato” dalle posizioni antagoniste del primo alleato di Governo, il leader dei grillini Di Maio. L’economia è una problematica davvero complessa e nella situazione italiana servono in primis riforme profonde e proposte concrete su basi solide, non semplici parole gettate al vento. Bisogna inoltre avere la forza di poter alzare la voce a Bruxelles, fronteggiando le difficoltà legate alle difficili situazioni internazionali. Una vigilia davvero calda per le prossime elezioni europee, per un’Europa che dovrà dare risposte concrete a temi preoccupanti come la Brexit, la Libia o il difficile rapporto con Trump. Quello tra Washington e Bruxelles è un vero e proprio braccio di ferro: il rappresentante al commercio americano ha infatti proposto di applicare tariffe su una lista di prodotti europei (tra i quali numerosi del made in Italy) a tutela della loro economia nazionale, favorendo una vera e propria rappresaglia del presidente Trump per le sovvenzioni europee accordate alla Airbus. Con una nuova ondata di dazi, si rischia di danneggiare la florida esportazione dei vini italiani negli States, che nel 2018 ha chiuso con 1.5 miliardi di euro ed una crescita record del 4%. Inoltre viene scosso l’intero settore agroalimentare nazionale, che ha un valore di ben 4,2 miliardi di euro, determinando un pericoloso effetto valanga sull’economia e sulle relazioni tra Paesi alleati. Fratelli d’Italia difende convintamente i diritti e i bisogni di chi produce lavoro e ricchezza, e di tutti gli imprenditori che rappresentano il made in Italy, oggi sotto attacco da parte dei nostri partner europei ed internazionali. FdI vuole inviare un messaggio forte all’Europa ed al mondo intero. Nelle idee di Giorgia Meloni, leader del Primo grande Partito dei conservatori italiani,  c’è una nuova Europa, che propone di trasformare l’UE in una confederazione di Stati nazionali che si riprendano carico di una buona parte di competenze delegate, forse troppo frettolosamente, a Bruxelles.

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