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Il disastro della Disoccupazione giovanile, in Italia il lavoro scompare

Il lavoro continua a rappresentare una vera chimera per chi vive in Italia. la Disoccupazione giovanile attanaglia il paese. Sono tante le possibili considerazioni, che vanno dalla cattiva gestione del denaro pubblico alla mancanza di soluzioni necessarie per rivitalizzare il settore e dare opportunità di espansione alle grandi imprese nazionali. Per un politico, in campagna elettorale, è facile toccare temi scottanti come quello dell’impiego dei giovani e degli incentivi sul mondo del lavoro, senza poi offrire alcun risultato oggettivo. Se chi ci governa dichiara che “la priorità sono i giovani”, non evidenzia mai il fatto che l’Italia abbia il record di disoccupazione giovanile, ed un numero record di stagisti. Quello degli stagisti e dei tirocinanti, soluzione che dovrebbe l’apprendimento e la formazione finalizzata all’ingresso nel mondo del lavoro, diventa per tantissimi ragazzi una vera schiavitù. Lo stagista lavora 12 ore al giorno, per guadagnare cifre intorno le 300 euro mensili, con la speranza, spesso vana, di riuscire ad ottenere un contratto con l’azienda. E questo non vuol dire sicuramente dare priorità ai giovani, ma di garantire ad imprese di grandi dimensioni di avere a disposizione manodopera a bassissimo costo senza alcun diritto. Negli ultimi anni, il Governo Renzi/Gentiloni ha offerto ingenti finanziamenti alle banche ed alle aziende, ma non è mai riuscito a tutelare in alcun modo i giovani e pensionati. Non ha “protetto” neanche  le grandi imprese nazionali, che il lavoro avrebbero dovuto garantirlo: la Francia ad, esempio, si muove per acquisire  aziende del calibro di Telecom, ma batte i pugni contro l’interesse italiano per i cantieri navali, impedendone l’acquisizione da parte di Fincantieri. Chi governerà, per il prossimo futuro, dovrà fare i conti con una situazione oggi, insostenibile. Il lavoro nero va punito severamente e sicuramente non depenalizzato, e l’impiego, quello vero, deve essere creato, gestito e tutelato soprattutto dalla politica.

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