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Italia: o si cambia, o si affonda. Ripartire da lavoro e famiglia

Dopo le notizie poco confortanti della scorsa settimana, anche i dati Ocse evidenziano un’Italia in piena crisi. Il rapporto economico pubblicato mostra una lunga serie di segni “meno”, che rappresentano ancora una volta un vero e proprio messaggio di allarme: o si cambia o si va a fondo. La quota 100 e il reddito di cittadinanza, viziati da evidenti problematiche che non ne assicurano l’efficacia, hanno il difetto non garantire crescita e sviluppo, peggiorare il debito pubblico e incrementare le disuguaglianze sociali. Le tanto agognate rivoluzionarie riforme, cavallo di battaglia dei grillini, non sono state portate a termine, e la fiducia nel Paese cola a picco. La prerogativa principale del Governo è invece quella di criticare i dati e soprattutto chi li pubblica: Di Maio ha invitato l’Ocse “a non intromettersi” senza argomentare le preoccupazioni emerse dagli studi. Alcune considerazioni poco piacevoli sono emerse anche al tanto discusso Congresso delle famiglie: sembra quasi assurdo che qualcuno possa criticare chi difende la concezione di famiglia naturale fondata sul matrimonio, chi favorisce la natalità, chi vuole dare il giusto valore alla vita umana, chi sostiene la libertà educativa, e chi dice NO all’ideologia GENDER, all’aborto al nono mese, all’utero in affitto. Eppure, per queste nostre idee, c’è chi ci ha definiti retrogradi, arretrati ed oscurantisti. C’è addirittura chi ha messo in mezzo i concetti di omofobia e razzismo, lontani anni luce dalla centralità del congresso. E’ invece probabilmente più giusto definire retrogrado uno Stato che, negli ultimi anni, ha sindacato qualsiasi cosa, senza dare il giusto peso ad eventi come questo.  Ed è incomprensibile come moltissimi siano stati pronti a manifestare il proprio “odio verso la famiglia”, che invece dovrebbe essere il rifugio naturale dove poter vivere.

Verona: il mio intervento al Congresso Mondiale delle Famiglie.

Pubblicato da Giorgia Meloni su Sabato 30 marzo 2019
Giorgia Meloni, l’unica segretario donna in Italia, ha avuto modo di rappresentare più volte, anche in tv, le problematiche evidenziate. “Su questo congresso sono state dette tantissime falsità da una certa parte della stampa: non è un congresso che vuole abolire la 194, non è un Congresso che sminuisce il ruolo della donna, non siamo lì per togliere diritti, ma per aggiungerne”, ha rappresentato Giorgia Meloni, unica donna segretario di partito in Italia, intervistata in tv. “La famiglia naturale è sotto attacco e io voglio difenderla. Troppi pochi governi hanno messo nel loro programma leggi per aiutare le famiglie, per dire agli italiani che fare figli è un bene, una cosa positiva e che va loro riconosciuta”. E’ bello essere italiani, testimoni di una tradizione millenaria, in grado di tramandare valori non negoziabili alle nuove generazioni. Ed è per questo che vogliamo portare questi valori anche nel Parlamento europeo, per un’Europa più vicina alle famiglie ed ai bisogni degli italiani.

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