Bilancio Migranti Viminale

Il bilancio migranti del Viminale: nulla da festeggiare

Se si parla di immigrazioni illegale in Italia, bisogna indubbiamente partire dal bilancio migranti del Viminale 2017. Il Ministero dell’Interno reputa fin troppo positiva la riduzione degli sbarchi: Nel 2017 hanno infatti raggiunto e coste italiane 119.310 migranti, contro i 181.436 del 2016. Anche se il calo registrato si attesta al -34,24%, durante il corso dell’anno si è assistita ad una vera e propria inversione di tendenza: nel primo semestre il governo Gentiloni ha adottato una politica di “soccorso ed accoglienza” impiegando navi militari e Ue (oltre alle imbarcazioni delle Ong) e lanciando un appello all’Europa per condividere gli oneri di accoglienza. Il numero dei clandestini sbarcati da gennaio a giugno è stato di 83.754 unità, con un incremento del 16% rispetto al medesimo periodo 2016. Nel secondo semestre le carte in tavola sono cambiate: con il sostegno alla Guardia costiera libica si è ottenuta la riduzione del flusso di migranti di oltre 70.000 unità, con un trend di discesa del 73% nel solo mese di dicembre (77%, se si considerano solo i migranti illegali che provengono dalla Libia). Probabilmente se gli accordi del governo con gli organi istituzionali della Libia fossero stati stipulati in precedenza, avremmo potuto dimezzare il numero totale migranti arrivati in Italia nel 2017.   Il primo errore del governo italiano è stato però quello di non intraprendere, già nel 2013, una missione navale in Libia congiuntamente alle autorità locali, per contrastare il fenomeno migratorio; ha invece adottato la politica “di soccorso ed accoglienza” Mare Nostrum che ha acutizzato il fenomeno e consentito di portare in Italia oltre 650mila clandestini, che non riuciamo a gestire nella maniera migliore. Il problema politico è evidente: il PD a Giugno si è probabilmente reso conto, a seguito insuccessi di Renzi, che le politiche adottate sulla gestione dei migranti avevano minato la credibilità del partito, creando una situazione che favoriva le lobby, amplificava le spese per il welfare e causava problemi di sicurezza interna. Il governo Gentiloni è dunque corso ai ripari, cambiando politica e riducendo, in breve tempo, il flusso migratorio. Se il numero di migranti, nel 2017, è sceso, non c’è comunque nulla da festeggiare: c’è davvero tanto rammarico che un problema di tali proporzioni sia rimasto pressoché irrisolto per tanti anni e che, a trarne beneficio, siano state probabilmente solo le Ong e le associazioni che gestiscono l’accoglienza dei profughi. Un apparato militare navale come quello italiano, poteva, da anni e senza particolari sforzi, chiudere in maniera decisa ed ermetica la “rotta libica”, che costituisce uno dei principali canali di ingresso in Europa del terrorismo islamico.  

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