Ucraina, la Guerra Geopolitica tra Stati Uniti e Russia

La risposta è semplice: a questo punto bisogna andare alle urne, la situazione politica estremamente incerta che l’Italia sta vivendo in questi giorni persiste anche nei più recenti avvenimenti, che denotano la difficolta di formare un nuovo Governo che sappia convincere elettori ed istituzioni.
Dall’alleanza per un “Governo gialloverde” Lega – M5S, i giorni scorsi sono saliti alla ribalta i nomi del Dott. Conte e del dott. Savona, quest’ultimo divenuto pomo della discordia con il Presidente Mattarella, che ha bloccato i lavori sul nascere.
La soluzione migliore sarebbe stata quella di dare l’incarico al centrodestra che aveva ed ha tuttora la maggior forza parlamentare e che proprio in aula avrebbe potuto maturare i numeri per avere la fiducia. Tuttavia il Presidente ha sempre negato ed impedito questa strada e dopo diversi quanto improbabili tentativi la creazione del nuovo Governo sta oramai diventando un vero e proprio gossip, che coinvolge gli esponenti dei due maggiori partiti, appunto Lega e M5S, che però singolarmente non hanno i numeri per poter governare ed unitariamente sono stati respinti dal Presidente che per qualche ragione inspiegabile ai più non ha voluto provvedere alla nomina del ministro dell’economia indicato dal Premier incaricato Conte.
La proposta più coerente con la volontà degli elettori è a questo punto quella di tornare subito al voto, magari con una nuova legge elettorale che garantisca un premio di maggioranza al partito o alla coalizione più votata.
Salvini e/o Di Maio, chi dei due ha meglio gestito la situazione?
Mentre Salvini sembra potersi muovere abilmente negli ambienti di palazzo, Di Maio appare spaesato e forse troppo inesperto ed impreparato per calcare palcoscenici così importanti e così disseminati di insidie. Non a caso, è proprio Salvini a parlare di una nuova legge elettorale, spiegando con molta determinazione che: “… l’unica cosa certa è che c’è una maggioranza in Parlamento che può proporre e approvare le leggi. Per prima cosa facciamo partire la discussione sulla legge elettorale, perché adesso il lavoro passa al Parlamento e, essendo questa una Repubblica parlamentare, sarà lì che si faranno le leggi. A meno che la Merkel non ce lo voglia impedire”.
Il Presidente della Repubblica ha conferito a Carlo Cottarelli l’incarico di formare il Governo: è la soluzione giusta? Cottarelli sicuramente non può essere annoverato tra gli acritici difensori dell’attuale unione monetaria. Tuttavia, ha una posizione forse più adatta a rassicurare i mercati, e potrebbe ottenere quel “consenso internazionale ed europeo” che ne rafforzerebbero la posizione. Il voto comunque rimane la soluzione più giusta, e se Cottarelli non otterrà la fiducia necessaria dagli schieramenti politici, gli italiani torneranno sicuramente alle urne.
Ci vediamo a Rivarolo Canavese il 30 Maggio, con l’amico Magdi Cristiano Allam affronteremo un tema chiave…l’integrazione: soluzione o problema?
Pubblicato da Fabrizio Bertot su martedì 8 maggio 2018
Ve lo devo dire, io capisco tutti coloro che hanno votato M5S, Di Maio e tutta la compagnia di Grillo…ma serve un chiarimento
Pubblicato da Fabrizio Bertot su mercoledì 2 maggio 2018
Cosa ha provocato la guerra in Siria…mai fermarsi alle apparenze, cerchiamo di capire un po di più su cosa accade veramente in Siria.
Pubblicato da Fabrizio Bertot su domenica 15 aprile 2018
Sono a Baku in Azerbaijan come osservatore.Buona l’affluenza, circa al 40% e siamo a metà giornata.
Pubblicato da Fabrizio Bertot su mercoledì 11 aprile 2018
Baku – Azerbaijan: A risultato acquisito è giornata di interviste e di passaggi televisivi sulle Tv azere e internazionali.
Pubblicato da Fabrizio Bertot su giovedì 12 aprile 2018
La mia giornata come osservatore internazionale alle elezioni presidenziali in Russia
Pubblicato da Fabrizio Bertot su domenica 18 marzo 2018
Quando i libri di storia scriveranno che il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin il 18 Marzo del 2018 è stato rieletto con il 75% di consensi potrò dire “io quel giorno ero osservatore internazionale a Mosca…io c’ero!”
Pubblicato da Fabrizio Bertot su domenica 18 marzo 2018