in europa

Scendere in campo per un’Europa che possa rappresentarci

Ho ufficializzato la mia candidatura alle prossime elezioni europee, previste il prossimo mese di maggio. Sarà un’esperienza avvincente, nella quale ho deciso di riporre tutte le mie energie per poter degnamente rappresentare la nostra nazione a Bruxelles. In passato sono stato sindaco di Rivarolo Canavese, ove ho potuto dedicarmi alla politica per il bene del mio paese. Ed è proprio da qui che ho deciso di ripartire, per poter cambiare questa Europa che fa tanto discutere. Le mie esperienze internazionali hanno aiutato a maturare il mio bagaglio politico e culturale: sono stato deputato europeo e osservatore internazionale nelle recenti elezioni in Russia, e in altri Paesi dell’est europeo. Ho avuto modo di conoscere e rappresentare tante situazioni drammatiche dei luoghi che ho visitato, conoscendo realtà spesso poco pubblicizzate dai media. Sono stato co-autore del libroUcraina, la guerra geopolitica tra Stati Uniti e Russia”, nel quale rappresento come la questione ucraina nasconda interessi rilevanti per la politica geopolitica internazionale, con una tensione che sembra quasi voler sfociare in un vero e proprio conflitto internazionale. L’attuale situazione politica italiana merita grande attenzione: Salvini e la Lega sono stati costretti a scendere a compromessi con i grillini, che hanno attuato una politica poco significativa, inesperta e prettamente distruttiva, con prese di posizione poco chiare (Francia, Venezuela, Caso Diciotti). Si sono rivelati incapaci di opporsi ai vistosi problemi economici che stanno minando l’economia nazionale. La mancanza di una politica efficace sta impoverendo ed azzerando il ceto medio e le PMI che, sparse nel territorio, costituiscono il cuore dell’economia nazionale. La questione del latte esplosa in Sardegna ha dimostrato come le lobby europee e la globalizzazione incontrollata stiano schiacciando non solo la nostra economia ma perfino le nostre tradizioni. I consumatori italiani vanno oltremodo tutelati. In primis, nella scelta dei prodotti alimentari, nella loro tracciabilità e soprattutto nella tutela delle nostre produzioni. Il made in Italy è sinonimo di qualità e costituisce il marchio d’origine tra i più famosi al mondo, costituendo un vanto per la nazione. Il nostro agroalimentare va difeso ed oltremodo tutelato: lo dobbiamo non soltanto per i milioni di consumatori che ogni giorno acquistano nei supermercati, ma anche per difendere l’export del Paese, parte importantissima della nostra economia. In Italia e in Europa c’è dunque bisogno di aria nuova: con Fratelli d’Italia, pronti ad abbandonare le illogiche contraddizioni della politica italiana e a creare un’Europa più sana e più vicina alle famiglie italiane. Fratelli d’Italia è riuscito ad aggregare le energie dei vari movimenti conservatori e liberarli, costruendo un nuovo centrodestra che possa rappresentare degnamente la volontà degli elettori. La vittoria in Abruzzo ha dimostrato che gli italiani, traditi dai capricci del governo, hanno compreso la nostra missione politica e ci stanno dando fiducia. L’Europa può essere fatta solo partendo dal centrodestra. Come disse Almirante “La destra o è coraggio o non è, è libertà o non è, è nazione o non è, così vi dico adesso, la destra o è Europa o non è. E vi dico qualcosa di più: l’Europa o va a destra o non si fa” Con Fratelli d’Italia, per una Europa migliore.
Italia in recessione

L’economia è malata, ed ha bisogno di una politica sana

L’economia italiana è malata. Lo indicano le statistiche, che con molta franchezza, riportano un misero 0,2% nelle Previsioni economiche d’Inverno della Commissione Europea. È proprio l’UE a bocciare l’Italia, tagliando di fatto le proiezioni di crescita del Pil e mettendo sotto esame l’operato del governo. Il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis ha dichiarato che “quello di cui l’Italia ha bisogno sono riforme strutturali profonde e un’azione decisiva per ridurre il livello di debito pubblico, oggi troppo elevato. In altre parole, politiche responsabili che sostengano la stabilità, la fiducia e gli investimenti”. Dunque, va rivista la politica del governo, che con reddito di cittadinanza e quota 100 non propone alcuno strumento utile per poter favorire la crescita economica, migliorare le condizioni delle imprese sul territorio, creare nuovi posti di lavoro. La manovra “assistenzialista” si sta rivelando come un vero e proprio suicidio economico.      No, il 2019 non sarà un anno bellissimo, come aveva incautamente proferito il Premier Conte. La Commissione Europea non può convincersi sulle idee economiche del governo gialloverde, in primis perché quest’ultimo non rispetta le regole.  I tanti momenti di tensione con l’UE (manovra economica, Tav, migranti, Venezuela e Francia) allontanano l’Italia dal palcoscenico internazionale per mancanza di attendibilità. Le divergenze interne tra Lega e M5S rendono le soluzioni politiche insufficienti a garantire la stabilità del Paese e a darne credibilità internazionale. E quali idee ha proposto il governo per la lotta all’evasione? La misura ridicola della fattura elettronica non ha fatto altro che creare soltanto confusione, innescando ancor più caos nel complesso sistema fiscale italiano. La fattura elettronica ha già messo in ginocchio la categoria dei benzinai, che non possono sopportare un nuovo costo, e sta creando danni sempre più ingenti. Molti hanno preferito chiudere i battenti e non adeguarsi, mentre altri hanno deciso di passare all’azione con scioperi e negoziati. L’immaturità politica viene evidenziata anche nei difficili rapporti con le istituzioni: il presidente di Confindustria Boccia ha evidenziato come il brutto clima presente rende troppo complicato il dialogo: «Noi non critichiamo il reddito di cittadinanza perché siamo contrari ad aiutare i poveri, ma facciamo delle osservazioni di merito. Diciamo che non è con i navigator, a loro volta precari, che si creano i posti di lavoro, ma con lo sviluppo. E diciamo pure che 780 euro al mese di reddito in molti casi scoraggiano le persone dal cercare lavoro. Allora ci attaccano e ci insultano, dicendo che i salari sono troppo bassi. Ma lo sanno che sul netto che va al lavoratore si aggiunge il 120% di tasse e contributi? Insomma, serve un confronto vero, nel merito delle questioni, non a colpi di tweet. Il governo, invece di etichettare come buoni quelli che gli danno ragione e cattivi quelli che lo criticano, dovrebbe per esempio chiedersi perché i sindacati scendono in piazza e con loro anche gli imprenditori preoccupati per il blocco dei cantieri». Nel clima di profondo disappunto, cosa fa il governo? Sicuramente non molla, e prosegue sulla propria strada proprio come il Titanic davanti all’ ultimo iceberg. Il Premier Conte ha rilanciato, indicando il 2019 come “l’anno del riscatto per l’Italia”. Se, come è facile ipotizzare, la crescita registrerà un segno negativo, danneggiando consumi ed investimenti, l’intero progetto del governo sarà ufficialmente un fallimento.
Marco Marsilio

Fratelli d’Italia vince le elezioni in Abruzzo

La vittoria di Fratelli d’Italia in Abruzzo può essere considerata storica: la crescita significativa del partito testimonia il fatto che ci si sta muovendo nella giusta direzione, e che la gente sta comprendendo, giorno dopo giorno, l’importanza e la passione che contraddistingue il nostro lavoro. Per Fratelli d’Italia è un successone, se consideriamo che è di fatto l’unico partito a crescere, assieme al partito di Salvini. Marco Marsilio è dunque il primo governatore di Fratelli d’Italia, e la Meloni evidenzia come la il trend in positivo nei voti sia stata ufficializzato sia in percentuale che nei valori assoluti. Il buon risultato del voto in Abruzzo è frutto, in primis, della serietà: non tutti, in passato, hanno apprezzato la posizione di Fratelli d’Italia nei confronti del governo gialloverde, ma ora molti hanno finalmente compreso la la nostra identità politica, che differisce sia dai grillini che dalla Lega. Dalle elezioni in Abruzzo escono con le ossa rotte il centrosinistra (ma per questo non c’è da meravigliarsi) e il Movimento Cinque Stelle, che oggi se la prendono con i propri elettori ed evitano plateali autocritiche. Di Battista ha ammesso la sconfitta, anche se la tendenza dei pentastellati è sicuramente quella di minimizzare il risultato. Dopo Friuli e Molise, anche i risultati elettorali dell’Abruzzo evidenziano ancora una volta la compattezza del centrodestra italiano, rendendo sempre più inappropriata la permanenza del M5S nel governo del Paese. Il voto non testimonia alcun cambio di opinione: il centrodestra italiano aveva già vinto le elezioni del 4 marzo, ma nelle difficoltà di creare un Governo, Forza Italia aveva ceduto il posto alla Lega con un clamoroso passaggio di consegne. Nonostante la crescita della Lega, Salvini oggi si trova oggi in condizioni di maggioranza relativa e non assoluta: per governare, ha bisogno di alleati forti, stabili, con le idee chiare. Ecco perché i grillini al Governo stanno soffrendo e rischiano clamorosamente di capitolare. I rapporti della Meloni con Forza Italia sono ottimi, così come quelli con Salvini, che deve convincersi che quelli con Fratelli d’Italia è la giusta alleanza per poter governare serenamente. Tutte le difficoltà e le negligenze del M5S stanno indebolendo la posizione del Governo ed il prestigio internazionale, azzerando ogni possibile misura per la crescita socio-economica del nostro Paese. E questo, con Fratelli d’Italia, non sarebbe mai potuto accadere.
Di Maio Conte

La politica e i dilettanti allo sbaraglio

Oggi la politica italiana deve poter dare risposte concrete ed immediate ai grandi problemi della nostra nazione, riproiettandola nell’Europa dei grandi. Purtroppo, però, l’attuale esecutivo non perde occasione di mostrarsi inadeguato e, a tratti, imbarazzante. A livello internazionale, i grillini non hanno perso alcuna occasione per mostrarsi di disaccordo sui temi più disparati, (immigrazione, caso Acquarius). Sulla posizione per la Tav, è assolutamente irreale proporre un’analisi costi benefici che mostri danni per 7 miliardi e benefici per uno soltanto: significa volersi prendere gioco degli italiani. In merito alla questione Venezuela, il M5S ha sostenuto Maduro, per poi ritrovarsi in uno stato di estrema confusione. Questo Paese deve essere libero di andare al più presto a libere elezioni, guidate da Juan Guaidò. Con la Francia, la politica grillina è stata capace di creare una vera e propria crisi diplomatica, con la sua presa di posizione a favore del movimento dei gilet gialli. Oltre ad essere una nostra “vicina di casa”, il Paese del presidente Macron è membro dell’UE come lo siamo noi, e rappresenta uno dei principali importatori dei prodotti italiani. Dunque, creare situazioni di attrito per motivi che, in fondo, ci riguardano davvero poco si rivela estremamente dannoso e privo di ogni possibile logica. Il Governo italiano non può prendere una posizione ufficialmente favorevole in merito alle proteste violente del movimento francese dei gilet gialli: il ministro dell’interno Francese Cristophe Castagner ha manifestato “indignazione e disgusto” per la serie di brutalità perpetrate a Parigi durante le recenti manifestazioni. Difendere ufficialmente i gilet gialli vorrebbe intendere essere contro Macron e contro il governo francese. Sulla questione francese si sono rivelate inoltre molto poco dignitose le giustificazioni che il premier Conte ha posto ad Angela Merkel, e la lettera di “umili scuse” che il PD ha inviato ambasciatore francese, relativamente al comportamento del governo italiano: il PD deve rappresentare l’Italia, e non può sicuramente schierarsi contro. Le gaffe del vicepremier Di Maio e del suo partito non si fermano qui: in una lettera al quotidiano francese Le Monde, ha infatti riferito[2] della Francia come un Paese dalla “tradizione democratica millenaria” dimenticando che fino al 1789 era una monarchia. I casi eclatanti di gaffe e figuracce non finiscono certo qui: tra i più assurdi, sicuramente quello del ministro delle infrastrutture Toninelli, che soltanto qualche mese fa ha già dato per pronto e trafficato il tunnel del Brennero, quando invece sarà pronto soltanto tra almeno otto anni. Purtroppo non si tratta di refusi o semplici gaffe: dichiarazioni affrettate o imprecise, prive di una logica di Governo, vanno a minare l’azione politica e la credibilità internazionale del Paese. L’ironia sui social, per eventi come questo, non nasconde una evidente incapacità di portare a termine un’efficace azione di Governo, specie nella politica internazionale. L’Associazione Rousseau, presieduta da Davide Casaleggio, incassa 1,2 milioni di euro l’anno come obolo obbligatorio da parte dei parlamentari del Movimento 5 Stelle: tali fondi hanno come fine quello di poter tenere “lezioni di recupero, ripetizioni di economia e corsi accelerati per candidati ed eletti”. Un vero e proprio corso e-learning per politici, fortemente voluto dai grillini, utile a “rimettersi in riga” ed evitare sviste clamorose, che continuano purtroppo a susseguirsi. Purtroppo, quando si eleggono politici immaturi può succedere anche questo: tutti ai corsi di recupero, e sotto con lo studio. Nella speranza comunque che presto gli elettori comprendano l’importanza di scegliere tra candidati politici che una preparazione tale da poter rappresentare degnamente il Paese e lavorare degnamente per il presente ed il futuro degli italiani.
reddito di cittadinanza

Reddito di cittadinanza, così non va

Le idee dell’attuale Governo non finiscono mai di stupirci: i recenti litigi per la questione Venezuela, ha messo per l’ennesima volta in risalto i differenti punti di vista di Di Maio e Salvini, incapaci di rendere stabile un esecutivo così da poter lavorare per il bene del Paese. Hanno finito per danneggiare la nostra immagine politica anche agli occhi dei tanti connazionali che vivono in Sud America, e la questione è ancora lungi dall’essere risolta.

Il cavallo di battaglia del Movimento Cinque Stelle, il reddito di cittadinanza, ha finito per creare incertezze e dissensi anche tra coloro che potevano, in qualche modo, sostenerlo. È il caso, ad esempio, dei Sindacati, che richiedono a gran voce modifiche sostanziali al decreto: adottando la scala di equivalenza indicata, si creano infatti pericolose iniquità che colpiscono, in particolar modo, le famiglie più numerose. Inoltre, secondo l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, il provvedimento non toccherà ad un quarto delle famiglie tra le più bisognose. La Caritas, ha lanciato un vero e proprio allarme, in quarto il reddito di cittadinanza escluderà dal beneficio tutto coloro che, senza fissa dimora, si trovano sempre più ai margini della società, evitando di “salvare” tutti coloro che non hanno la residenza in Italia da almeno dieci anni, ma che vivono in una realtà di profondo disagio sociale. La lista dei dissidenti è molto lunga, e sono numerosi enti ed organizzazioni che hanno manifestato ufficialmente le proprie perplessità sui singoli aspetti della misura.

Insomma, un gran caos, se consideriamo che il numero dei richiedenti potrebbe, in un futuro ormai prossimo, aumentare esponenzialmente a causa di nuove domande presentate da tutti coloro che, nel frattempo, hanno perso il posto di lavoro, o preferiscono mantenerlo “in nero” provando a eludere i controlli.

Sicuramente il reddito di cittadinanza non rappresenta la migliore soluzione per combattere l’esclusione fiscale e, a farne le spese, saranno i più bisognosi.

recessione italia

L’Italia in recessione, e il Governo parla di ripresa

Il contradditorio Governo di questa legislatura si dimostra sempre diviso: sulla Tav rischia addirittura di dover restituire all’Europa i contributi già versati, e lo stop degli altri fondi europei, che verranno destinati allo sviluppo di progetti di altre nazioni. La notizia però più pericolosa e denigrante, per noi italiani, è sicuramente quella della recessione. Lo spread tra Btp e Bund è tornato a salire e, soltanto qualche giorno fa, con i dati Istati sul Pil che hanno, di fatto, certificato la recessione tecnica del Paese; la borsa di Milano si è rivelata la peggiore tra le europee chiudendo in rosso una giornata davvero pesante. E’ un momento davvero difficile per l’economia italiana. La notizia davvero preoccupante è però l’estrema leggerezza con la quale il Premier Conte, in maniera quasi irresponsabile, ha affrontando la notizia, dimostrandosi per nulla preoccupato per le notizie del Paese e, al contrario, parlando di ripresa economica. L’incertezza politica e la mancanza di riforme strutturali adeguate pesano come un macigno e creano un ristagno o addirittura un calo dell’attività produttiva. La situazione finanziaria del Paese di dimostra in una condizione di assoluto disordine, e la situazione è addirittura peggiorata rispetto qualche anno fa, con la sinistra al Governo. Le difficoltà economiche e l’incapacità delle istituzioni di porre rimedio o comunque mettere in atto misure adeguate potrebbero far venire a galla i malesseri del Paese, tradito da una politica inesperta ed inadeguata, che pensa più al reddito di cittadinanza o al blocco della Tav e trascura l’applicazione di una nuova ed importante politica economica che possa riportare l’Italia tra le grandi d’Europa e del Mondo. Dobbiamo imparare a difendere il nostro Paese difendendo, in primis, la nostra economia; e possiamo farlo solo con un Governo stabile, che limiti le discussioni e proponga una strategia economica chiara ed efficace.
governo salvini di maio

Il Governo delle contraddizioni quanto potrà ancora resistere?

Il Governo continua ad agire nella più totale incoerenza: i Grillini non sanno più se far processare Savini, oppure salvarlo, contraddicendo la loro tanto agognata onestà e pulizia morale; d’altro canto, il vicepremier della Lega ha già lasciato intendere che, qualora il Movimento 5 Stelle lo spedisca alla sbarra, il Governo è già pronto a chiudere i battenti. Tutto questo avviene mentre l’Istat ha già certificato la recessione del Paese, e all’orizzonte, tra redditi di cittadinanza e simili, non sembrano esserci misure adeguate per favorire crescita e lavoro. Un gran caos, nel cui calderone sono presenti anche sanatorie e regalie che l’attuale esecutivo ha voluto mettere in atto, in totale contraddizione con la tanto agognata lotta all’evasione, indispensabile per la ripresa dei conti del Paese. Il decretone fiscale dello scorso ottobre è per certi aspetti una brutta copia delle sanatorie fiscali della prima e della seconda repubblica, offrendo la possibilità a chi non ha pagato le tasse di regolarizzare la propria posizione senza alcuna sanzione. Le critiche sono piovute dagli moltissimi economisti, i quali hanno sottolineato come ogni sanatoria riesca a rimpinguare le casse dello Stato rapidamente ma hanno il difetto di presentare, a lungo termine, dei costi troppo elevati. Inoltre, sempre per rimanere in tema di contraddizioni, per queste sanatorie i benefici ottenuti sono davvero modesti anche per l’erario e secondo Alessandro Santoro, professore di scienza delle finanze all’Università di Milano Bicocca, la rottamazione-ter potrebbe avere addirittura un effetto negativo sulle entrate del 2018. Oserei definire addirittura scandaloso il condono M5S sulla definizione agevolata dei processi verbali di constatazione della Guardia di Finanza: chi è stato colto in fragrante, magari dopo anni di dure indagini dei militari, può ottenere lo sgravio di tutti i verbali notificati prima del 24 ottobre 2018. Ovviamente, da ogni tipo di condono / sanatoria sono escluse le tasse europee. Perché questa ennesima contraddizione? Perché, in caso contrario, l’Italia avrebbe rischiato nuove sanzioni dall’UE. Il Governo di Forze politiche inadeguate, in questo difficile momento confermano di come l’Italia sia una Repubblica basata sui condoni (ben 67 dal 1900, in tema di tasse e lavoro nero), dove chi non paga e fa il furbo viene in qualche modo perdonato.
Fratelli_d'Italia

Per un nuovo vero centrodestra, in Italia e in Europa

Come ho già avuto modo di ribadire più volte, è mia intenzione proporre la candidatura alle prossime elezioni europee con Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, rimettendomi in gioco per il Piemonte, la Lombardia, la Liguria e la Valle d’Aosta. Il centrodestra italiano ha bisogno di un movimento sovranista e conservatore, che può sicuramente allearsi con la Lega, ma deve comunque potersi distinguere. Fratelli d’Italia ha aggregato le energie del centrodestra puntando a far risultato già dalle prossime elezioni europee. Nell’alleanza con il Movimento Cinque Stelle, Salvini è stato costretto troppe volte a scendere a compromessi, in primis nel settore economico-fiscale, non riuscendo a rappresentare pienamente le politiche del centrodestra e gli impegni presi con gli elettori. Fratelli d’Italia si sta proponendo per la costituzione di una nuova forza politica aggregata dove far confluire tutte le energie dei movimenti conservatori e liberali, e Giorgia Meloni è convinta che possa diventare il secondo partito del centrodestra, grazie alle tante adesioni al progetto di questi ultimi tempi. Sono tanti i consensi che riceviamo giornalmente, dalle piccole realtà locali al Parlamento Europeo. E, soprattutto, dagli elettori, stanchi di ricevere soprusi e voltafaccia da una politica che stenta a cambiare veramente le cose, specie in tema di tasse e di lavoro. I sentimenti di contrasto che contraddistinguono la linea di Governo Lega/M5S non possono garantire un Governo stabile e duraturo, in grado di lavorare rispettando gli impegni presi con gli elettori. Dal reddito di cittadinanza alla Tav, ai fatti in Venezuela, o all’immigrazione: sono davvero tanti i momenti in cui il Governo ha rischiato di scricchiolare, mostrando la propria fragilità, proprio in un momento in cui l’Europa ci chiede stabilità e riforme. L’elettorato di centrodestra ci è vicino, e siamo orgogliosi di lavorare per loro. La crescita che sta registrando Fratelli d’Italia, negli ultimi sondaggi, è indice che del fatto che stiamo lavorando bene, costruendo la nostra affermazione sulle nostre idee politiche senza dover attendere passi falsi degli avversari. Dopo Nello Musumeci in Sicilia, ci attendiamo un ottimo risultato nelle regionali in Abruzzo con Marco Marsilio, che potrebbe essere il primo Presidente di Regione iscritto a FdI. Nelle prossime europee, il centrodestra potrebbe essere rappresentato dal binomio FdI – Salvini. Per essere qualcosa in più di una semplice alternativa, Fratelli d’Italia avrà il compito di “scollegare” Salvini dai grillini, riportando il pensiero politico vincente del centrodestra al Governo.
reddito di cittadinanza

Perché il reddito di cittadinanza nasce con numerose problematiche

Ha destato parecchio scalpore il video, pubblicato su Facebook, nel quale, con Augusta Montaruli e Maurizio Marrone, parliamo con alcuni Rom in un campo nomadi. Sono questi alcuni tra coloro che saranno a breve pronti a richiedere il reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia del Movimento Cinque Stelle. È una misura che nasce sotto cattivi presagi: ne beneficeranno i Rom, i parassiti del sistema, coloro che non intendono cercare alcuna occupazione e anzi preferiscono “lavorare in nero” per non perdere l’assistenzialismo. Premierà gli estorsori dei parcheggi abusivi, i lavavetri ai semafori; per superare l’incostituzionalità, spetterà anche agli extracomunitari regolari con residenza in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in via continuativa. Verrà richiesto a gran voce tra coloro che non studiano e non cercano lavoro, che in Italia sono rappresentati da un numero tra i più rilevanti d’Europa, specie tra i giovanissimi. A differenza di altri Paesi dell’Unione Europea, in Italia una misura del genere potrebbe causare problemi rilevanti: a differenza, ad esempio, di Germania e Polonia, non c’è quella grande richiesta di manodopera, quindi le tre offerte di lavoro, previste dal decreto, potrebbero slittare su un arco di almeno tre o quattro anni, gravando in maniera pesantissima sulle casse dello Stato. I beneficiari saranno incentivati a lavorare in nero, pur di mantenere il sussidio. Dunque, è una misura che nasce sotto cattivi presagi, e non è accompagnata da alcuna misura che favorisce le imprese, lo sviluppo, la ricerca, la creazione di nuovi posti di lavoro. Non premia in alcun modo chi ha voglia di lavorare, di crescere, di far diventare grande il nostro Paese. E a pagare, ovviamente, saranno come sempre i contribuenti onesti.    

Si torna in campo nelle elezioni europee

E’ ora di tornare in campo, dopo le mie recenti esperienze locali, come sindaco di Rivarolo Canavese, e le recenti attività europee, ove ho maturato importanti esperienze come osservatore internazionale (nelle recenti elezioni della Federazione Russa) e nei Paesi dell’Est che ho visitato, scoprendo situazioni drammatiche spesso ignorate dai  nostri media. La situazione di politica interna ed esterna necessità di grande attenzione: il rilancio dell’economia italiana, il reddito di cittadinanza, la l’intricata situazione europea, sulla quale ho pubblicato un interessante libro scritto con il giornalista Antonio Parisi; il ruolo delle superpotenze nei territori  dell”Est europeo. Le prossime elezioni europee sono previste tra il 23 ed il 26 maggio 2019 nei 27 stati membri dell’Unione. In Italia, avranno luogo dunque nell’ultimo weekend di maggio Saranno le prime elezioni che non vedranno la partecipazione del Regno unito, uscito dall’UE Con la Brexit. Sono pronto dunque alla candidatura alle prossime elezioni Europee con Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, pronto a rappresentare l’Italia, ed i cittadini italiani, in un difficile contesto politico nazionale ed internazionale. Io non mollo, e mi rimetto in gioco per il Piemonte, la Lombardia, la Liguria e la Valle D’Aosta alle Europee con Fratelli d’Italia.